Agrobiodiversità delle colture arboree pugliesi: fruizione pubblica, divulgazione e didattica

Agrobiodiversità delle colture arboree pugliesi: fruizione pubblica, divulgazione e didattica
03
Ago

Agrobiodiversità delle colture arboree pugliesi: fruizione pubblica, divulgazione e didattica

I campi di conservazione ex situ del germoplasma autoctono regionale non sono dei musei e la loro funzione travalica la mera tutela e studio delle risorse genetiche locali.
Come patrimonio collettivo delle genti pugliesi, l’agrobiodiversità, va comunicata e resa fruibile al largo pubblico come risorsa genetica, risorsa economica potenziale ed anche, attraverso il legame con la storia e le tradizioni locali, come bene culturale. Solo pochissimi anziani conoscono ancora le storie, i colori, i sapori ed i profumi dei nostri frutti antichi.
La sostenibilità economica delle collezioni pubbliche ex situ così come l’auspicata valorizzazione economica di alcune di queste risorse genetiche (ad es. per l’ottenimento di nuovi prodotti tipici a marchio di origine) non possono prescindere da una maggiore conoscenza e consapevolezza pubblica, tra i produttori, i potenziali consumatori/fruitori e soprattutto nelle nuove generazioni, del valore materiale ed immateriale delle antiche varietà locali.
In base a queste finalità, i Progetti integrati Re.Ge.Fru.P., Re.Ger.O.P. e Re.Ge.Vi.P., al fianco delle grandi collezioni ex situ pubbliche e private, attraverso le attività 3 «Conservazione ex situ» e 8 «Conservazione in situ», hanno inteso portare fisicamente l’agrobiodiversità tra la gente, sul territorio, coinvolgendo anche Aziende di Agricoltori Custodi, Masserie didattiche e Comuni nell’allargamento/costituzione di piccole collezioni di varietà antiche nonché migliorando le strutture per la fruizione pubblica dei siti per scuole, turisti, studiosi, agricoltori ed altri visitatori interessati.

A Locorotondo un campo di conservazione ex situ di varietà e di forme tradizionali di allevamento della vite

L’intervento, mirato alla ricostituzione di un vigneto/frutteto preesistente in stato di abbandono, è stato ideato con il proposito di realizzare un campo di conservazione ex situ con funzioni didattiche riproponendo il tipico campo alberato promiscuo nel quale, unitamente ad essenze pollinifere, arbustive e frutticole mediterranee, siano inserite diverse forme di allevamento della vite. Il campo, utilizzando i vitigni locali dei diversi areali considerati, ospiterà numerose forme di allevamento tradizionali ed antiche come ad es.: i terrazzamenti garganici, il Sanseverese e numerose altre varianti dell’alberello pugliese come l’impianto a quinconce, gli alberelli della murgia centrale, il versante pedemurgiano barese, la Valle d’Itria, il brindisino ed il salento. Tra le diverse forme a pergola, l’antico pergolato del tavoliere foggiano meridionale formato con canne di Arundo donax, dove la vite sarà appoggiata al Fico (Vinea cum canneto).
Oltre alla vite, il campo ospiterà 28 altre specie arboree già presenti nell’areale e/o rinaturalizzate molte delle quali saranno maritate alla vite come ad esempio olmo, frassino o specie da frutto tra cui fico, gelso, pero, olivo, etc. Verranno infine anche riproposti i due sistemi di coltivazione tuttora noti coi termini di alberata e piantata, corrispondenti rispettivamente all’ Arbustum gallicum e all’Arbustum italicum degli Antichi Romani, ancora oggi presenti in alcuni coltivi italiani. I diversi areali paesaggio agrario e le forme di allevamento verranno identificati dalla cartellonistica, che guiderà il visitatore attraverso le diverse aree del campo di conservazione e in cui saranno descritte la storia delle varietà, le sinonimie ed altre curiosità.

 

Le Mostre Pomologiche

La disponibilità di ampie collezioni ex situ consente di allestire, nelle più appropriate stagioni dell’anno, affascinanti e ricche mostre pomologiche un’occasione unica per comprendere a fondo il significato del termine di «bio-diversità», di colori, sfumature, dimensioni, forme, profumi e sapori. Tutti i fortunati visitatori, dai giovani studenti agli appassionati fino agli agricoltori custodi, restano sbalorditi ed increduli sull’esistenza di un così elevato numero di varietà e la mostra dal vivo, più di ogni libro, parola, fotografia, riuscendo a trasmettere sensazioni ed emozioni, è il più straordinario strumento divulgativo in grado di imprimere indelebilmente nella memoria il ricordo dei tanti frutti antichi.

Clicca per scaricare il poster Agrobiodiversità delle colture arboree pugliesi: fruizione pubblica, divulgazione e didattica

#fruttiantichipuglia
#biodiversità4_0

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